COMPREND-ENDO: informazione sull’endometriosi

UN 25 NOVEMBRE AL FEMMINILE

Il giorno 25 Novembre L’A.P.E. (Associazione Progetto Endometriosi), su invito delle nostre docenti, prof.sse De Felice e Bezziccheri, che seguono l’Educazione alla Salute, ha incontrato nell’Aula Magna le studentesse delle classi quarte e quinte del nostro Istituto per il progetto: 

“COMPREND-ENDO: informazione sull’endometriosi”

Per una malattia come l’endometriosi, di cui non si conoscono ancora le cause, per la quale non esistono cure definitive né percorsi medici di prevenzione, e la cui diagnosi è tuttora difficile, è fondamentale diffondere l’informazione, per creare consapevolezza e perché le giovani donne imparino ad ascoltare il proprio corpo e i suoi segnali il prima possibile.

Dopo una prima analisi scientifica della malattia illustrata sapientemente e in modo coinvolgente dal ginecologo Dott. Piergiorgio Stortoni, la psicologa dott.ssa Valentina Contento ha illustrato le implicazioni emotive e psicologiche inerenti al problema, perché noi siamo mente e corpo, e le "ferite" dell’anima sono importanti tanto quelle del corpo, anche se risulta più difficile prendersene cura. 

Le volontarie dell’A.P.E., guidate dalla referente Alice Pettinari, organizzatrici dell'incontro, sono da tempo in prima linea per portare avanti questo importante movimento di sensibilizzazione intorno all’Endometriosi, anche perché colpite in prima persona dal problema. Hanno dunque invitato le ragazze ad informarsi anche attraverso il sito web www.apendometriosi.it e soprattutto ad avere un approccio tempestivo con la visita ginecologica, qualora si individuasse qualche sintomo fra quelli illustrati.

La parte dialogica, veicolata dalle tante domande che le studentesse hanno scritto in un biglietto, è stata ricca e, a detta del ginecologo relatore, assai approfondita e intelligente. Insomma un momento importante in una giornata importante, quella del 25 Novembre, per continuare ad inviare il messaggio che di fronte alle fragilità non solo del corpo ma anche di quelle affettive e psicologiche, il femminile deve acquisire sempre più consapevolezza per recuperare il gap socio-culturale che si è creato in secoli e secoli di visione “al maschile” del mondo.