Popoli, Incontri, Identità: la Bosnia

Sabato 18 marzo si è svolto l’ultimo dei cinque incontri previsti per il Progetto “POPOLI, INCONTRI, IDENTITA’” a cui partecipano le classi IV A e IV H.

Nel difficile momento storico che stiamo vivendo in cui una cruenta guerra devasta l’Europa e popoli fratelli sono costretti a subire lo scempio della violenza bellica, è utile e di grande interesse indagare e analizzare le dinamiche che meno di trenta anni fa hanno generato, anche in questo caso nel cuore del continente europeo, i sanguinosi conflitti balcanici con le tristi e devastanti conseguenze per le popolazioni innocenti, vittime degli interessi economici e politici.

Gli studenti, nel corso dell’anno scolastico, hanno incontrato i volontari dell’Associazione LUTVA che hanno illustrato il quadro storico-politico che ha condotto alle guerre tra i diversi gruppi etnici della ex Jugoslavia e il feroce genocidio a danno degli uomini bosgnacchi di Srebrenica, avvenuto nel luglio del 1995.

C’è stato poi l’incontro con le psicologhe Laura Carloni e Anita Redzepi che hanno spiegato gli effetti postraumatici di un evento bellico sulle vittime e il dramma degli stupri di guerra.

L’ultimo incontro, quello di sabato, ha permesso ai ragazzi di incontrare Elvira Mujcic, testimone di guerra e scrittrice di origine bosniaca, che nel romanzo “Dieci prugne ai fascisti”, letto dai nostri studenti, racconta con la sagace ironia balcanica che la caratterizza, la vita “on the road” di una famiglia profuga che a causa di un lutto percorre a ritroso un avventuroso viaggio verso la madrepatria.

L’incontro ha offerto ai ragazzi l’opportunità di dialogare con Mujcic su temi etici e di grande attualità come l’elaborazione del lutto, la sparizione di una persona cara, il valore dei riti nelle culture, la condizione dell’apolide, del migrante, la multietnicità…. Tante sono state le domande dei ragazzi anche sul lavoro dello scrittore e sull’attuale situazione sociale della Bosnia.

Ora, per i nostri alunni, ci sarà l’esperienza più emozionante, quella che permetterà di vedere e toccare con mano, ancora una volta guidati dai volontari LUTVA, i luoghi che sono stati teatro degli scontri e delle stragi e la loro ricostruzione e/o musealizzazione che ha un alto valore simbolico oltre che funzionale alla ripresa della vita quotidiana. Ma soprattutto incontreranno i testimoni che condivideranno la loro esperienza di dolore, di resistenza e di speranza per un futuro multietnico, multiculturale e pieno di vita come è sempre stato nell’animo dei bosniaci.