Promuovere l’autonomia dei Cittadini e Valorizzare i Luoghi

L’istituto Tecnico “Bramante-Genga” guarda al Futuro, con l’Universal Design

L’Istituto Tecnico “Bramante-Genga” è da anni impegnato sul tema della accessibilità, ovvero nella scelta di dedicare una costante attenzione, nella didattica e nelle esperienze progettuali, alla necessità che luoghi e servizi siano identificabili, raggiungibili, comprensibili e fruibili autonomamente, in condizioni di comfort e di sicurezza, da parte di chiunque.

Anche quest’anno è già stato avviato un interessante progetto su questo solco. In sinergia con il Comune di Mombaroccio è stata individuata un’area da riqualificare per ricavarne un percorso per fare attività sportiva all’aria aperta, ma che sia adatta a tutti, quindi accessibile. La zona è quella ai piedi del Santuario del Beato Sante, all’inizio dell’area boschiva.

Giovedì tre novembre il prof Luca Bondi, la Dirigente scolastica dott.ssa Cinzia Biagini ed il tecnico Nadia Mazzarella hanno accompagnato un gruppo misto di studenti provenienti dalle classi IV G e IV H, che hanno scelto come potenziamento proprio il corso sulla accessibilità, a compiere un sopralluogo della zona. L’esperienza è stata condotta insieme al sindaco di Mombaroccio, ad un tecnico del Comune, ad un referente di Technogym per la consulenza sportiva ed ai rappresentanti di diverse Associazioni per verificare le criticità della zona in relazione a diverse aree: per la disabilità mentale, la cooperativa sociale Alpha; per la disabilità motoria, alcuni utenti dello CSER Mosaico dell’ASUR AV 1, insieme agli educatori della cooperativa Labirinto ed infine l’Unione italiana ciechi e ipovedenti rappresentati dalla Presidente, dalla referente dell’ambito educativo e da un professionista dell’orientamento UICI.

L’incontro con le Associazioni ha facilitato la comprensione delle difficoltà e dei bisogni dei quali tener conto in un’ottica di accessibilità non più associata esclusivamente al soddisfacimento delle esigenze di mobilità delle persone su sedia a ruote, ma anche alle esigenze percettive delle persone con minorazioni sensoriali o cognitive, quindi alla generalità delle persone. Il superamento dell’approccio progettuale basato sulle “soluzioni speciali”, cioè sulla realizzazione di ambienti ad accessibilità riservata e di attrezzature dedicate destinate a questo o a quel profilo d’utenza disabile, permette infatti di realizzare quello che oggi viene definito Design for All, o Universal Design, o anche Inclusive Design, ovvero metodologie progettuali che mirino a conseguire l’idoneità nell’uso di luoghi, prodotti e servizi per il più ampio spettro possibile di popolazione.

Il coinvolgimento diretto dei portatori d’interessi ha rappresentato, ancora una volta, un’esperienza altamente formativa per gli studenti partecipanti, non solo in ambito metodologico ma anche decisamente umano, perché ha permesso uno scambio di visioni diverse su uno stesso luogo ed ha quindi dimostrato quanto ogni cosa sia infinitamente più ricca e sfaccettata di quanto potrebbe sembrare ad uno sguardo parziale, quindi incompleto e limitato.

L’esperienza ha poi avuto anche un risvolto multidisciplinare perché i Frati del Monastero del Beato Sante hanno aperto agli studenti e accompagnatori le grotte: un vero e proprio luogo della memoria perché quando il 25 agosto 1944 caddero le prime bombe che aprirono la porta della Linea Gotica proprio in quelle grotte si salvarono 300 civili, fra i quali una famiglia ebrea, i Sarano. Decisiva per la sorte dei rifugiati fu la complicità di Erich Eder, comandante della Wehrmacht a Mombaroccio che, pur avendo scoperto l’identità delle famiglie ebree, decise di non deportarle verso lo sterminio, ma anzi si adoperò per aiutare loro ed il resto della popolazione civile.