Una gita per non dimenticare

Speranza, privilegio e ricordo sono le parole che hanno accompagnato, dal 7 al 12 novembre 2025, le classi 4I e 4H, dell’Istituto Tecnico Bramante-Genga, nella gita in Bosnia guidata dall’associazione Lutva; la quale ha reso il viaggio un momento conclusivo del progetto avviato dall'inizio dell'anno scolastico.

bosnia

Superato l’ostacolo della dogana, siamo stati accolti dai paesaggi boschivi e poco abitati della Bosnia, dove si trovano i sentieri percorsi da uomini e donne che cercano di superare il Game, nei flussi migratori della rotta balcanica.

Arrivati a Sarajevo, capitale composta a strati, abbiamo visitato, tra le tante cose, quattro luoghi di culto a pochi passi l’uno dall’altro, facendoci capire cosa vuol dire essere in una città veramente multiculturale e, nonostante il tragico passato, Sarajevo ci ha dimostrato la rinascita e la forza di volontà, sebbene i vecchi dissapori e la politica ancora vacillino.

Ma l’ultima tappa, nonché la più significativa a parer mio, ci ha mostrato il posto dove l’umanità è stata sepolta sotto le fosse comuni: Srebrenica. Il Memoriale di Potocari, vicino alla città caduta, espone le atrocità, senza vincoli nè restrizioni, avvenute durante il genocidio di Srebrenica nella settimana di luglio del ’95; questo luogo racconta delle 8372 vittime ritrovate e altre ancora disperse che hanno segnato la storia della nostra specie, anche se noi privilegiati tendiamo a dimenticare questo ultimo genocidio degli anni novanta, quindi praticamente ieri.

Questa gita è stata completa su tutti i fronti, dal divertimento al dolore, perché non è stata una semplice visita di una capitale, ma un modo per conoscere gli errori del passato; a me, personalmente, ha sbloccato qualcosa nel profondo, invogliando a scoprire di più su ciò che ci è nascosto e a essere più attiva nella mia società, così da non ripetere nessun errore.

Maria Chiara Antonioli, 4h