Cosa cambieresti del mondo pre-Covid?

La classe 2^H ha avuto diverse occasioni per riflettere sull’esperienza straordinaria e drammatica che il mondo sta vivendo. Tra queste, un breve percorso condiviso con la professoressa di lingua inglese Gloria Del Tutto: un video in lingua inglese ci ha fornito lo stimolo per ragionare sulle utopie e sulla letteratura utopistica, del passato e del presente.

Gli studenti, attraverso il contributo dell’animazione che affronta il tema con il linguaggio leggero di una fiaba del futuro, hanno provato a riflettere sul mondo pre-covid-19 e sul mondo che invece desidererebbero trovare, per arrivare alla fine del percorso a descrivere la loro personale utopia.

In questa prima fase hanno raccolto alcune idee sulle caratteristiche della vita e della società prima dell’inizio della quarantena che ora, alla luce di questa interruzione, hanno svelato loro dei lati critici, che vorrebbero cambiare nel mondo che li aspetta, quando sarà terminato questo periodo pandemico.

 

COSA CAMBIERESTI DEL MONDO PRE-COVID?

Io cambierei il nostro non capire che siamo fortunati. I valori che seguivamo erano tutti improntati alla superficialità. Si trascurava spesso l’importanza dell’amicizia, delle persone ed il rispetto per gli altri.
(Elisa B.)

Trascorrere più tempo con i genitori. Più rispetto nei confronti della natura. Più collaborazione tra tutti i Paesi.
(Juan C. B.)

“Cambierei molte cose della organizzazione della Sanità: la carenza del personale in ambito; la lentezza in ambito sanitario per l’organizzazione e lo sviluppo della cura.
Inoltre si dovrebbe ora affrontare il problema del riscaldamento globale, perché la situazione dopo questa pandemia è migliorata per via del minore inquinamento e per la chiusura delle fabbriche.
Spero che tutti abbiano capito la necessità dello sviluppo verso un pianeta più ecologico.
(Tommaso B.)

Cambierei diverse cose, ma comincerei dal fatto dell’essere sempre di fretta e non fermarsi mai per prendere un bel respiro e poi ripartire con calma. Inoltre in questa quarantena abbiamo ritrovato il valore della famiglia, delle vere amicizie e permesso agli animali di ritrovare un ambiente più idoneo anche alla loro vita.
(Giovanni C.) 

Io cambierei alcune cose che hanno già scritto i miei compagni e mi riferisco soprattutto all’Inquinamento acustico, al traffico intenso nelle città, all’affollamento delle aree urbane.
Aggiungerei che potenzierei la sanità attraverso la prevenzione, la ricerca scientifica. MI piacerebbe ci si occupasse di più anche della gestione degli anziani e soprattutto delle case di riposo. Infine vorrei fossero più valorizzati i mestieri socialmente utili: infermieri, postini, commessi e spazzini.
(Lorenzo D.M.) 

Io ho un lungo elenco di speranze, ma una scarsa fiducia nella possibilità di un reale cambiamento: In primis vorrei cambiare la mentalità della gente: la Scarsa spontaneità, il dare poca importanza alle sensazioni, alle cosiddette piccolezze. Poi cambierei quasi totalmente la Politica: troppo cieca ed ottusa. Un esempio? Il Cambiamento climatico sottovalutato. Procederei con la visione e la percezione di chi è stato sempre al tuo fianco ma al quale non hai mai dato la giusta importanza, compresi noi stessi. E poi… il Denaro speso inutilmente, il Tempo perso, i Pochi sognatori, le Poche speranze.
(Jessica F.)

Cosa cambierei? Questo il mio elenco:

  • rispettare di più la natura
  • apprezzare di più la Libertà
  • godere di ogni attimo della nostra vita
  • vivere in pace
  • saper osservare la bellezza cose
  • apprezzare gli amici
  • apprezzare l'anima delle persone

(Salma H.) 

Del mondo di prima io cambierei...

  • i ritmi
  • i valori
  • vorrei più riflessività
  • i tempi: imparare a fermarsi ogni tanto
  • Le passioni: dedicare loro più tempo per coltivarle
  • la solitudine: valorizzare i momenti di solitudine come momenti di viaggio introspettivo
  • la calma. vivere in modo meno meccanico e con meno ansia
  • il modo di relazionarsi con le altre persone
  • il dare tutto per scontato

(Samuele M.) 

Io cambierei proprio il modo di guardare le cose e le persone ed il fatto che le persone giudicano all’apparenza, senza conoscere niente di come sei. Poi interverrei sui trasporti e sulla sanità.
(Debora P.) 

La società era poco unità e non si sentiva l'orgoglio di essere italiani: forse c'era bisogno di una svolta.
Non dovremmo più pensare al business, alle guerre, ma essere tutti uniti con gli altri popoli.
(Hamid S.)

L’importanza della salute la metterei al primo posto. E poi le relazioni in famiglia, Il valore delle piccole cose, la fiducia nelle persone. Spero che abbiamo imparato ad apprezzare quello che abbiamo, a stare da soli senza dipendere sempre da qualcuno ed anche ad avere più rispetto per l’ambiente.
(Giulia S.) 

In poche parole? L’Unione ed il Rispetto tra le persone. Ed il posto centrale della Salute.
(Riccardo T.) 

La sanità. Abbiamo dimostrato che non eravamo pronti ad affrontare ciò che è successo.
(Alessandro V.)